Prendete un pirata, dategli una nave, qualche palla da cannone e un nemico da combattere. Ecco fatto: in men che non si dica avrete una storia avvincente ed intrigante. Lo abbiamo imparato dapprima con la letteratura e con il cinema ma con il tempo la conferma ci è arrivata anche dal mondo del gaming. Il recente successo di Sea of Thieves, infatti, non è che il culmine di un filone capace di intrattenere e divertire videogiocatori di tutte le età ormai da molti anni.
In un contesto come questo, forse un po’ inflazionato, ci sono due strade da seguire per provare a ritagliarsi uno spazio tra i giganti del settore: realizzare l’ennesimo GDR Multiplayer (o addirittura un battle royal), oppure provare a proporre qualcosa di diverso. 3D Clouds, collettivo italiano composto da una ventina di sviluppatori, sembra aver preferito la seconda opzione e il suo ultimo lavoro strizza l’occhio ai grandi capolavori del passato ma con un design particolarmente ispirato ed alcune meccaniche piuttosto convincenti.
Prima di tutto va detto che King of Seas è un titolo single-player incentrato sui combattimenti navali. Ebbene sì, scordatevi duelli all’arma bianca e polvere da sparo e cominciate piuttosto a caricare i cannoni. Ma partiamo dall’inizio…
Prima di tutto dovremo scegliere se affrontare la nostra avventura piratesca nei panni di Lucky o di Marylou, entrambi figli del Re dei Mari; ma niente paura: la scelta non sarà determinante ai fini della trama. A questo punto riceveremo il nostro primo incarico: consegnare ad un porto vicino un carico di polvere da sparo. Durante questo breve viaggio impareremo a governare le imbarcazioni e a sfruttare i venti a nostro vantaggio, ma sulla via del ritorno scopriremo di essere stati vittime di un complotto e accusati della morte di nostro padre, il Re in persona. Nel tentativo di sfuggire alla Marina Reale la nostra nave verrà affondata e noi creduti morti. Tratti in salvo da un piccolo gruppo di pirati, inizieremo così la nostra avventura per trovare il vero assassino di nostro padre e ottenere giustizia.
A bordo della nostra prima vera nave pirata, per altro piuttosto modesta, entreremo nel vivo di un gameplay semplice ma non troppo scontato, dove saper padroneggiare equipaggiamento e strategia farà la differenza tra galleggiare o colare a picco. La gestione del vento e delle tre tipologie di palle da cannone (per danneggiare rispettivamente gli scafi, le vele o l’equipaggio) saranno la chiave per avere successo nelle battaglie per mare, complicate da una visuale isometrica a telecamera fissa difficile da digerire.
Come ogni pirata che si rispetti dovremo poi cercare di accumulare anche oro, molto oro, grazie al quale potremo acquistare nuove navi tra le cinque tipologie disponibili: Brigantino, Galeone, Sloop, Flute e Fregata. Ognuna avrà caratteristiche specifiche e potenziamenti aggiuntivi, così come i cannoni e le munizioni. Infine, l’ultima risorsa degna di un vero rpg, è l’albero dei talenti suddiviso in tre categorie: navigazione, battaglia e voodoo.
Per scongiurare la monotonia e la ripetitività avremo poi accesso anche ad un buon numero di quest secondarie che ci forniranno risorse preziose e contribuiranno a spingerci sempre più nell’esplorazione della mappa, generata in maniera procedurale e impreziosita da un design davvero piacevole.
Altra nota positiva è l’aggiunta di una componente gestionale a cui si avrà accesso progredendo nel gioco e che ci permetterà di conquistare e mantenere i porti per poi potenziarli e difenderli dagli attacchi dei nemici.
Nonostante una certa ripetitività del gameplay, King of Seas riesce comunque ad offrire molti contenuti e una discreta rigiocabilità, anche grazie all’utilizzo della mappa procedurale. Un titolo solido e non scontato, capace di regalarci divertenti sessioni di gioco accompagnate da una colonna sonora piacevole e da un design convincente.
